sabato 8 settembre 2007

Commento

Ci hai lasciato per qualche giorno senza info sul tuo giornale e vedi che vespaio si è alzato. C'e' gente che pensa alla pulizia delle spiagge (sacrosante) e chi molto più politicamente osserva e riflette (e milita) sui battaglioni di Caracas. Ho letto attentamente il commento del sig. Folliero e mi farebbe piacere leggere un tuo commento sulla questione energetica. Secondo questo signore il socialismo del "GOBIERNO BOLIVARIANO" va giustificato dal fatto che il mondo sta per esaurire le scorte energetiche. Ne ho lette di scuse sull'operato del governi filo dittatoriali ma questa mi mancava..fermo restando che il problema energetico è di attualità.
Risposta
Tendo a non condividere le profezie nere. L’idea della catastrofe finale ci percorre da almeno cinquanta anni, il timore dell’atomica, poi l’incidente nucleare, ora la crisi energetica.
La fine arriverà sicuro, ma in tempi cosmici, ha più senso riflettere su se stessi: la fine è molto più vicina.
Vedere un futuro nero è parte della tradizione religiosa: il paradiso è perduto, il futuro sempre peggiore, ci sarà l’apocalisse finale. E’ anche parte della tradizione greca, per cui col tempo le cose peggiorano: c’è prima l’età dell’oro, poi dell'argento, quella del bronzo, l'età degli eroi e quella del ferro.
Sono figlio invece dell’illuminismo, a cui mi lega una “ottusa” (?) fede nel progresso, e in questo sono in buona compagnia: sia il comunismo che il pensiero liberale sono figlie dell'illuminismo, ribaltano il senso del tempo: credono che le cose andranno meglio. Se però dovesse rivelarsi vera la profezia di Attilio Folliero, credo che la drastica riduzione delle fonti energetiche non avverrà in maniera indolore: non credo esistano meccanismi giusti di regolazione internazionale nei momenti di crisi, vince il più forte.
A quel punto l’importante, per me europeo, è essere dalla parte del più forte. Lo dico perché spesso non ci rendiamo conto di cosa significa perdere una guerra: e io non voglio perderne nessuna.
Se la guerra fredda l’avessimo persa noi, ora mia sorella si prostituirebbe a Mosca, i miei professori di diritto farebbero gli operai a Varsavia, sulla costiera amalfitana scaricherebbero i rifiuti atomici di Kiev. Questo è il prezzo che hanno pagato i paesi dell’est dopo Berlino e Gorbaciov, quest’analisi però preferiamo non farla. Scusate il cinismo.
Il comunismo, quando sarà, sarà conseguenza di altri fattori, non della crisi energetica.

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