giovedì 23 agosto 2007

2 milioni e mezzo d'euro per corsi di formazione in Venezuela

Un milione e 900 mila euro per Caracas, 600 mila per Maracaibo. Sono i finanziamenti che il ministero del Lavoro italiano mette a disposzione per la formazione degli italiani all’estero. Ne da notizia nel numero di oggi il quotidiano “La Voce d’Italia” con un articolo a firma di Piero Armenti.“A Caracas”, scrive Armenti, “gli italiani tra i 18 e i 64 anni sono complessivamente 55.178, di cui il 50,8% uomini e il 49,2% donne. Una percentuale rilevante svolge attività di lavoro autonomo (circa il 35%), o risulta dipendente del settore pubblico (circa il 15%); pochi sono invece i dipendenti del settore privato (meno del 2%) e gli imprenditori (0,2%). La maggior parte lavora come libero professionista (27%), commerciante o artigiano (32%). Pochi sono i disoccupati, mentre una percentuale non trascurabile risulta alla ricerca del primo impiego (poco meno del 15%). Questi ultimi sono per lo più italiani di seconda e terza generazione con elevati livelli di istruzione. Visti i numeri , i cittadini italiani residenti a Caracas in cerca di occupazione sono un segmento prioritario verso cui dirigere gli sforzi. Gli interventi formativi potranno concentrarsi sui settori in cui maggiore sembra essere la domanda locale di lavoro: il turismo, sia di tipo tradizionale che secondo forme innovative di gestione eco-compatibile dei servizi (in questo settore sono richieste soprattutto figure di tipo manageriale), il commercio internazionale, l’agroindustria, l’informatica,il settore chimicoenergetico (nel quale la domanda proviene soprattutto dalla locale e molto sviluppata industria petrolifera), la sanità (la figura più richiesta è quella dell’infermiere).Secondo il quotidiano “Gli interventi formativi proposti dovrebbero prevedere la possibilità per i d estinatari di partecipare a stage, tirocini o ad altre occasioni di formazione in Italia.”. Gli italiani residenti a Maracaibo, tra i 18 e i 64 anni, sono 9.633, di cui 4.870 uomini e 4.763 donne.1 Il 35% degli occupati svolge un’attività autonoma, mentre gli i mprenditori sono circa il 13%. Poco meno di un terzo svolge la propria attività di lavoro in qualità di dipendente in aziende private. A causa delle difficoltà d’accesso al mercato del lavoro locale, anche questa aria è considerata prioritaria: il target sono i giovani, in maggioranza laureati, in cerca di occupazione, che provengono prevalentemente da famiglie a reddito mediobasso. Questi connazionali, pur in possesso di conoscenze teoriche sufficienti, sono privi di esperienze lavorative è difficile quindi l’inserimento nel mercato del lavoro. Le azioni formative riguardano l’informatica, la medicina generale, la medicina veterinaria (importante nelle aree rurali) e la chimica. Obiettivo degli interventi formativi è lo sviluppo di competenze specifiche richieste dalle industrie petrolifere, agro-alimentari e minerarie c’è poi il settore dell’edilizia, del turismo e dell’artigianato. Le relative proposte potranno essere presentate da organismi che operano nel campo della formazione, pubblici e privati, accreditati presso Ministeri o Regioni italiani, da Universitá statali o riconosciute dallo Stato italiano e da organizzazioni nazionali accreditate specificatamente attraverso nomina governativa. Le domande dovranno essere presentate (data di ricezione) al Ministero del Lavoro entro il 60° giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, quindi entro il 4 ottobre. “Ricordiamo”, conclude Armenti, “che fino ad ora il bando è andato deserto, nessunoha usufruito del finanziamento per la formazione degli italiani all’estero. C’è da augurarsi che la Cavenit, col suo sportello giovani, non si lasci scappare l’opportunità.”. (aise)

Nessun commento: