giovedì 2 agosto 2007

La Chiesa venezuelana: "Vogliamo sapere cosa intendi per socialismo"

Le relazioni fra il presidente venezuelano Hugo Chavez e la chiesa, non sono mai state semplici, in questi ultimi giorni sono peggiorate uno scambio di dichiarazioni polemiche che riguardano da una parte il ruolo della gerarchia cattolica durante il tentato golpe del 2002 e dall'altra il modello di società socialista che si vuole costruire in Venezuela.Rispondendo in un intervento pubblico ad un vescovo che gli aveva chiesto di chiedere perdono per i morti del tentato golpe del 4 febbraio 1992 contro l'allora presidente Carlos Andres Perez, Chavez ha replicato che non solo lui aveva chiesto perdono, ma che aveva visitato tutte le tombe dei soldati caduti.Ma quello che a me risulta, ha proseguito, "è che nessun vescovo ha chiesto perdono, o per lo meno ha riconosciuto l'errore", per aver appoggiato il tentato golpe "ai miei danni".Al riguardo il capo dello Stato ha rivelato che il defunto cardinale Ignacio Velasco lo visitò quando era prigioniero nell'isola La Orchilla per dirgli: "Figlio, vengo a chiederle in nome di Dio di firmare la rinuncia come ultimo sacrificio per il popolo. Il suo tempo è finito". Una proposta che Chavez non accettò, ritornando al potere poche ore dopo.Replicando in una intervista alla Tv statale VtV, il cardinale primate venezuelano, Jorge Urosa Sabino, ha assicurato che nulla è più lontano della verità che il fatto che la chiesa sia parte di un piano cospirativo contro il governo. "Ho sentito ripetere queste cose in canali dello Stato - ha proseguito - ma noi non abbiamo nulla a che fare con cospirazioni, conciliaboli politici, con affermazioni o altro che possano fare determinati gruppi; tutto questo è lontanissimo dai vescovi"."Le nostre preoccupazioni - ha concluso - derivano da alcuni temi che potrebbero incidere negativamente nel paese, fra i quali: il problema della definizione del Socialismo del 21/o secolo (propugnato da Chávez). Vi sono indizi che ci fanno ritenere che esso si muova sulla linea del socialismo marxista statalista e totalitario. Se fosse così, noi non saremmo d'accordo; se non lo è, si dovrebbero definire i termini".

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