domenica 19 agosto 2007

Pochi giorni fa abbiamo dato spazio alle critiche contro il cartellone pubblicitario di Valencia, che colpevolizza le donne per i reati sessuali subiti. Cattivo gusto, commentavamo e evitavamo di sparare sulla croce rossa . Non si è fatta attendere la risposta coreografica di alcune donne. Arrabbiatissime, e divertite, sono scese in bikini (solo la parte di sopra, meglio non distrarre troppo gli automobilisti) e hanno espresso il loro disprezzo verso il maschilismo di Acosta Carlez, governatore bizzarro. “Ci vestiamo come vogliamo”, si sono opposte in un rigurgito di femminismo d’antan. Una protesta contro un messaggio indifendibile anche perché nel caldo dei Caraibi non esistono montoni né visoni. Alcuni cartelloni sono stati sostituiti con altri in cui appare una famiglia unita che legge il libro. Una giravolta di 360 gradi.

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