giovedì 23 agosto 2007

Costituzione Octroyèe

Più che al modello di Costituzione americana e francese, frutto di un’assemblea costituente sovrana, i nuovi cambiamenti costituzionali venezuelani si avvicinano alla tradizione dello Statuto Albertino emanato da Carlo Alberto di Savoia nel 1848. Una costituzione “concessa” dal Sovrano al suo popolo.
A conferma che il modello non è costituente, ma concesso, ci sono una serie di segnali, il più evidente è che sia stato il Presidente stesso a rivelarne il contenuto, oltre all’ammissione di averla scritta di suo pugno. La prima velocissima “approvazione” costituzionale del parlamento,avvenuta ieri, a meno di una settimana dalla presentazione, conferma l’intuizione. Il progetto è stato votato all’unanimità, lo spazio di discussione limitato. La “Asemblea” ha approvato la svolta a sinistra di Chàvez in blocco, senza una discussione articolo per articolo. Per la presidenta Cilia Flores la nuova Costituzione deve essere approvata o rigettata nella sua interezza, tertium no datur.
Il momento culminante sarà a dicembre quando con il plebiscito costituzionale il governo dimostrerà di aver aumentato il consenso.
Il plebiscito serve: la macchina del consenso va oliata per affiliare sempre più la base chavista al vertice. Vista la portata radicale degli interventi, per l’opposizione, sarebbe stato il caso di indire un’ Assemblea Costituente.
E’ vero che la riforma toccherà solo il 10% del testo costituzionale, ma con una “forza ideologica” ad alto impatto.

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