mercoledì 15 agosto 2007

La festa dell’amicizia italo-venezolana?

CARACAS- La festa dell’amicizia italiano-venezolana ha una data di nascita precisa. Il 22 giugno 2005, durante l’incontro tra alcuni rappresentanti della collettività italiana e il presidente Chàvez a Palazzo Miraflores, venne statuita questa data celebrativa. Il giorno dell’amicizia” venne fortemente caldeggiato dell’ambasciatore Gerardo Carante, e da Rafael Lacava, ora ambasciatore venezolano in Italia, allora al capo della gruppo d’amicizia parlamentare.Perché il 15 agosto? Non c’era altra scelta. 202 anni fa, il 15 agosto 1805, el Libertador giurò sul colle romano di liberare il Sudamerica. Da lì l’idea di perserverare questa “continuità”. Cercare e cristallizzare un data fondativa di un’amicizia che poi col tempo si è consolidata, si è ampliata, frammentata in mille rivoli, in tanti piccoli esempi di vicinanza economica e culturale. Una festa che alligna nel passato e guarda a un futuro, con ottimismo. Il 15 agosto c’è un problema però. Anzi un problemone. Il giorno è di per sé sfortunato, o fortunatissimo per chi si gode le vacanze. Nel cuore dell’estate, il ferragosto italiano è festa laica, ma sacra: mare(tanto) e montagna. L’Ambasciata e il Consolato sono chiusi, il lavoro è bandito. Un giorno difficilissimo, qualcuno immaginava: la festa rischiava di essere un po’ trascurata. Che quel giorno le cose non fossero facili ne è accorto due anni fa il presidente Chávez. Voleva andare a Roma per inaugurare una monumento dedicato Bolivar . Fu impossibile organizzargli un’agenda d’incontri. Neanche il bicentenario bastò. La data è ostica sul serio. A conferma quest’anno non è stato organizzato assolutamente nulla. Interpellata l’Ambasciata dà una spiegazione ufficiale: “Il nuovo ambasciatore non ha ancora presentato le credenziali” sottolinea Marco Petacco, quindi nessun atto ufficiale. Sappiamo che l’ambasciatore Maccotta è indaffaratissimo a prendere lezioni di spagnolo, gli auguriamo di impararlo presto. Stefano Pontesilli, console generale di Caracas, conferma: “Spetta all’Ambasciata organizzare, e non è arrivato nessun messaggio di questo tipo”. Dopo un po’ ci richiama e, con la consueta precisione, spiega: “ La festa l’organizza la Commissione d’amicizia parlamentare italo-venezolana, quest’anno dopo che il presidente Rafael La Cava è partito, non si è riformata. Comunque- conclude- qualcosa più in là verrà organizzato”. Lo stesso sottolinea il console di Maracaibo, Ivan Polacco: “L’anno scorso arrivò una lettera dell’ambasciatore, e il Consolato la diffuse. Quest’anno non abbiamo ricevuto alcun segnale”. Al Civ la responsabile dell’ufficio stampa cade dalle nuvole: “zero assoluto”. Un anno fa invece proprio al Centro Italiano-venezuelano vi fu una cerimonia ufficiale, con tanto di fiori a Bolivar. Anche Michele Buscemi, presidente del Comites, è all’oscuro di tutto, sottolinea: “E’ un giorno in cui è difficile organizzare qualcosa, so che forse le celebrazione verranno spostate a settembre”. Idea saggia. E il ministero degli Esteri venezolano? Telefoniamo.Pedro Penso si informa e ci richiama: “Non si è fatto assolutamente nulla”.

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