mercoledì 18 luglio 2007

“Bolivar, Garibaldi e Gramsci, un accostamento azzardato?” chiediamo a Massimo Gilardi, direttore dell’Istituto italiano di Cultura. “Certo- risponde sicuro e divertito - ma bisogna schierarsi, se l’obiettivo è coinvolgere le istituzioni locali, questa volta siamo riusciti a coinvolgerle”. Continua Gilardi: “Sono tutti e tre troppo a sinistra? Ma non è colpa mia se non sono di destra. Qualcuno mi ha detto: ma perchè non stemperiamo un poco tutto questo discorso di sinistra?” Gilardi fa un pausa e conclude: “Cosa ci dovrei inserire? Un po’ di Pinochet? Va bene- sospira- la prossima volta faremo una conferenza, tra virgolette, più democratica”.Ci sono tutte le premesse affinché le giornate di studio che iniziano domani siano un grande evento culturale: un seminario importante organizzato dall’Ambasciata italiana, l’Istituto Italiano di Cultura, la fondazione Celarg. L’inaugurazione avverrà domani, sarà presente il vice-presidente Jorge Rodríguez, che alcune settimane fa incontrò gli italiani in Venezuela per ascoltare le loro paure e rassicurarli, il vice-ministro Samudio Chaves, già ambasciatore a Roma, e l’ambasciatore italiano Gerardo Carante, che chiuderà così il proprio mandato. Quattro giorni di studi i cui atti verranno pubblicati dalla casa editrice Città del Sole.L’occasione è il bicentenario della nascita di Garibaldi, la ricorrenza giusta per promuovere una riflessione sull’ eroe del risorgimento italiano, su Antonio Gramsci, l’intellettuale italiano più tradotto all’estero, di grande attualità in Venezuela da quando Chàvez lo ha preso in prestito per giustificare la chiusura di Rctv, e Simon Bolivar, mito incontrastato della liberazione latinoamericana. Tre uomini che in epoche diverse sono stati ispirati dal popolo, dalle masse, accomunati dalla coerenza grazie ad un esempio irreprensibile, la virtù di non confodere pubblico e privato, di non arricchirsi sfruttando fama e politica: Garibaldi vincente non chiede ricompense per i suoi servigi, Bolivar morirà povero, Gramsci in carcere. Animati da spinte ideali, sono a uomini d’azione: Bolivar e Garibaldi grandi condottieri irrequieti, Gramsci fondatore di un partito comunista. Tutti e tre rimarrano delusi, il sogno della Gran Colombia viene affossato dai localismi, Gramsci vedrà spegnersi il comunismo ad opera del fascismo, e l’eroe dei due mondi si troverà il governo italiano contro quando tenterà di conquistare la Roma papalina: morirà deluso dal corso degli eventi, si dichiara semplice “agricoltore” nel registro matrimoniale, prima della morte.Eppure più che Garibaldi e Bolivar la grande attesa “venezuelana” è per Gramsci, diventato di grande attualità come riferimento culturale della rivoluzione bolivariana. Il suo è un destino particolare: fustigatore di un’Italia troppo feudale per essere liberale, ha analizzato il risorgimento come occasione mancata per una vera e propria rivoluzione popolare (riforma agraria, ecc). Comunista, ha dedicato i suoi sforzi ad analizzare il sottile rapporto che lega la politica, la cultura e le masse. A lui si devono alcune definizioni centrali come quell’“egemonia culturale”, tanto cara al presidente Chàvez che analizza la rivoluzione bolivariana come conquista dell’egemonia culturale e del potere da parte del popolo. “In Venezuela il contributo di Gramsci può essere davvero importante” conclude Gilardi.(leggi l'articolo sulla Voce d'Italia) Il programmaMartedì 17 luglio8:30- Cerimonia d’apertura alla presenza di Roberto Hernandez Montoya (presidente Celarg), Jorgue Rodriguez (vice-presidente della Repubblica bolivariana venezuelana), Gerardo Carante (ambasciatore d’Italia), Rodrigo Chaves (Viceministro per l’Europa), Francesco Garibaldi (discendente dell’eroe), Olga Duràn de Mostaffà (rettore Ulac)10:30- Analisi su Bolivar di Luis Britto Garcia, Antonio Scocozza, Luìs Felipe Pellicer.Mercoledì 18 luglio16:00- Esposizioni su Garibaldi di Carmine Pinto, Marisa Vannini de Gerulewicz, Francesco Garibaldi.Giovedì 19 luglio16:00- Esposizioni su Gramsci di Orietta Caponi, Giuseppe Cacciatore, Angelo d’Orsi.Venerdì 20 luglio16:00- Tavola rotonda sui “socialismi del XXI secolo”. Modera Luis Britto Garcìa, partecipano Narciso Isa Conde, Luis Villafaña, Carlos Lanz Rodrìguez, Giuseppe Cacciatore, Luìs Felipe Pellicer, Antonio Scocozza, Marisa Vannini de Gerulewicz, Angelo d’Orsi.

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