mercoledì 18 luglio 2007

E’ possibile una nuova crisi missilistica stile cubano? Per il momento no, ma i timori di una possibile futura “invasione”statunitense portano Chàvez a consolidare i rapporti militari con l’unica potenza che ancora può contrastare gli Stati Uniti: la Russia. Quest’ultima potrebbe, in una nuova e inedita versione della guerra fredda, rispondere dal Venezuela all'accerchiamento che gli Stati Uniti preparano attraverso una rete antimissilistica in Repubblica Ceca e Polonia.
Il presidente del Venezuela Hugo Chavez ha annunciato che presto verrà installato un sistema di difesa antiaerea nel suo paese, con la collaborazione di tecnologie russe, cinesi e perfino bielorusse."Che nessuno si stupisca - ha dichiarato il presidente - presto avremo il nostro sistema integrale di difesa antiaerea. Ci vorranno degli anni, ma avremo le apparecchiature per individuare aerei a grande distanza ed essere in grado di rispondere". "Presto - ha proseguito il presidente - arriveranno nel paese aerei da trasporto russi e cinesi, con materiale militare che ci permetterà di non dipendere dagli Stati Uniti. Chavez ha poi aggiunto: "Comincerà la preoccupazione degli Stati Uniti, che diranno che ci stiamo armando. Ma l'impero nordamericano vuole disarmare il Venezuela per la sua ricchezza petrolifera in una fase caratterizzata da una crescente necessità di combustibile"."I piani di difesa - ha poi affermato Chavez - fanno parte della guerra globale nella quale siamo immersi"."Ci sarà una crisi petrolifera - ha concluso - e quando ciò accadrà noi avremo ancora riserve di petrolio, oltre a una grande quantità di gas. Gli Usa vogliono porre fine al mio governo rivoluzionario e disporre del petrolio, come quando il nostro paese era una colonia".Il Venezuela può contare, secondo le stime delle autorità, su riserve pari a 300.000 milioni di barili di petrolio che sono in corso di certificazione e che sono considerate le più grandi del pianeta.

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