venerdì 6 luglio 2007

IL BUSTO DI BOLIVAR E LA CONTESTAZIONE DI AN

E’ un piccolo gruppetto, una decina di persone. Sono i contestatori di Alleanza Nazionale. Arrivano per partecipare, a modo loro, all’inaugurazione di un nuovo busto di Simòn Bolivar a Napoli. Il messaggio è netto, forte: “Il Venezuela di Chàvez è una dittatura”. La console si arrabbia, mastica amaro anche l’ambasciatore Rafael La Cava che il giorno prima entusiasmava i presenti alla Feltrinelli: “Il presidente Chàvez ha un cuore grande così!” e allargava le braccia stressando la giacca (Maurizio Chierici, editorialista dell’Unità, l’osserva imbarazzato). La sindaca di Napoli, Rosa Russo Iervolino, è presente. Probabilmente scopre il Venezuela proprio seguendo le lettere dei due manifesti, quello rosso chavista della Napoli Antimperialista e quello dei ragazzi di destra. La spaccatura del Venezuela arriva oltre l’Oceano, Chávez non è più solo affare dei venezuelani, è affare di tutti. E’ simbolo della libertà e della sua mancanza, della democrazia e del suo annichilimento, della giustizia e della sua manipolazione. l’interpretazione contraddittoria la vive ogni parola, ma diventa scontro quando il dibattito esce dalle aule e percorre la piazza.
Manca l’atteso viceministro Rodrigo Chaves Samudio, confermando una prassi tutta italiana: dove c’è l'ambasciatore La Cava (il Sarkozy dei Parioli) non c’è Samudio, tra i due (il primo uomo di Maduro, il secondo filiazione diretta del presidente) non corre buon sangue. (Ringraziamo Giovanni Piccolo per le foto)

Nessun commento: